Certificazione di parità
di genere
La certificazione di parità di genere non è solo un’etichetta, ma un impegno concreto volto a promuovere l’equità e la trasparenza in termini di cultura del lavoro.
Ottenere la certificazione di parità di genere significa intervenire su sei aree fondamentali quali cultura e strategia, governance, processi inerenti le pratiche HR, l’equità salariale per genere, la tutela della genitorialità e la conciliazione vita – lavoro.
La certificazione è stata introdotta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con l’obiettivo di promuovere l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e di ridurre il divario retributivo di genere. È importante tuttavia sottolineare che la diversità non si limita al genere, ma coinvolge anche altri aspetti come l’età, l’etnia, l’orientamento sessuale e le abilità diverse.
Responsabilità sociale d’impresa
Investire sulla parità di genere significa praticare la responsabilità sociale d’impresa attraverso la capacità di attuare politiche capaci di mettere al centro le persone secondo criteri di etica e trasparenza. Ciò ha un impatto significativo sulla cultura aziendale in quanto migliora processi e modelli ma soprattutto concorre alla costruzione di valori condivisi per una governance solida e lungimirante.
Rendicontazione e trasparenza
Lavorare sulla parità di genere significa generare un impatto misurabile per la rendicontazione sulle politiche di genere all’interno dell’azienda. Questo migliora e incrementa la fiducia tra gli stakeholders e attira potenziali finanziatori e portatori di interesse.
Vantaggi economici e fiscali
Investire nella parità di genere significa avere accesso a bandi nazionali e locali come azienda oltre che avere la possibilità di partecipare ad un sistema di premialità che prevede, per le aziende private che siano in possesso della certificazione, l’esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.
